Pubblicato  5 anni fa
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Alessandra Bianco: Personal Trainer e istruttrice di Power Yoga a Sport Town

Aldo Mazzucco, Personal e Group Trainer con oltre trent'anni di esperienza e imprenditore sportivo, ci aiuta a conoscere meglio gli Istruttori di Sport Town. Chi già frequenta Sport Town lo sa, per noi il più grande valore è quello umano; sono i nostri trainers, con la loro preparazione e la loro capacità di comunicare con le persone per capire le loro necessità, a rendere il nostro Club unico nel suo genere. Per illustrare meglio la nostra filosofia, abbiamo deciso di lasciar parlare direttamente chi ogni giorno è in sala a mettere la propria passione a servizio di chi desidera stare meglio attraverso il movimento.

Oggi abbiamo intervistato Alessandra Bianco, la nostra istruttrice di Power Yoga.

Aldo: Ciao Alessandra, per conoscerti meglio vorrei che ci parlassi del tuo passato sportivo.

Alessandra: Anni fa sono stata un'atleta agonista di salto in lungo e salto con l'asta; nel salto con l'asta sono anche stata vicecampionessa italiana e posso vantare di essere una delle prime donne ad aver praticato questo sport in Italia, ne sono davvero fiera! Sono stata agonista per vent'anni e direi che entrambi gli sport mi hanno dato grandi soddisfazioni.

Aldo: Siamo curiosi del tuo percorso formativo. Ci racconti qualcosa sulla tua formazione?

Alessandra: Sono laureata in Scienze Motorie, ma la mia è una laurea arrivata tardi: arrivo da una famiglia in cui la priorità era lavorare e sotto consiglio dei miei genitori mi sono iscritta a Scienze Politiche dove ho frequentato per tre anni dando però pochissimi esami. Nonostante fossi consapevole che avrebbe potuto portarmi a buone possibilità lavorative, non era proprio la strada per me.
Nel frattempo erano già diversi anni che lavoravo nel mondo del fitness e ad un certo punto mi son detta: "Sai che c'è? Con quello che guadagno mi pago le tasse universitarie e studio ciò che mi piace!". E così nel 2003 mi sono laureata in Scienze Motorie.
Ad oggi posso dire che è stata la scelta giusta, la migliore per me in base a chi sono e a cosa mi piace fare; non potrei fare nient'altro che questo.

Aldo: Sei una istruttrice di Group Training che ha una forte specializzazione. Ci vuoi parlare del motivo che ti ha portato ad approfondire così tanto la conoscenza di attività specifiche e quali caratteristiche hanno?

Alessandra: Il motivo, fondamentalmente, è che penso che lo sport faccia bene.
Nel mio percorso ho visto diverse attività finalizzate allo star bene trasformarsi in qualcosa di deleterio, e quando mi sono avvicinata al Pilates ho sentito che questa disciplina sarebbe potuta essere una buona soluzione per ricercare il benessere – a patto che sia insegnato da istruttori preparati. Dal Pilates poi sono passata allo Yoga, entrambe sono delle discipline introspettive. Allo Yoga sono arrivata in quel periodo della mia vita in cui ero in pausa dalla mia attività agonistica e lavoravo, lavoravo, lavoravo! Ero abituata ad allenarmi cinque ore al giorno e senza quella valvola di sfogo mi sentivo persa, avevo bisogno di trovare un altro canale dove scaricare la mia energia. In quel periodo, per caso sono andata a fare un workshop che iniziava con una lezione di Power Yoga. Sono uscita da lì parecchio sudata, ma enormemente soddisfatta e ho capito che era proprio quello che avrei voluto fare! Quello è stato il momento in cui mi si è aperto un mondo che non ho più abbandonato; il mio maestro è stato Roberto Bocchi, con cui ho studiato tutti i cinque livelli del Power Yoga.


Aldo: Cos’è il Power Yoga?

Alessandra: Il Power Yoga è una disciplina basata su esercizi Yoga dinamici, che vengono eseguiti rapidamente per stimolare l'attività cardiaca e potenziare i muscoli. Come lo Yoga si tratta di una attività olistica che comprende sia la componente fisica che quella mentale, permette la scoperta di se stessi sotto ogni punto di vista.
È una disciplina al tempo stesso fisica e introspettiva, è un lavoro sulla respirazione e un'occasione per conoscere se stessi. Lo Yoga, come il Pilates, ti cambia dentro, dal modo di affrontare la vita all'approccio con le altre persone fino al modo di vedere te stesso. È bene approcciare questa disciplina nel modo giusto, chiedendo al proprio corpo qualcosa di più, ma senza portarlo all'estremo. Siamo sempre incentivati a spingere al massimo, ma il Power Yoga e lo Yoga vogliono invece insegnarci ad ascoltarci. 

Aldo: Tu ami molto viaggiare, soprattutto in Oriente. Ci parli dei tuoi viaggi? Qual è l’approccio delle persone al movimento in quelle culture?

Alessandra: Purtroppo in quei posti c'è poco spazio da lasciare al movimento, in questo momento direi che è praticamente assente. Sono tutti impegnati a venir fuori da una situazione economica sfavorevole per raggiungere almeno una condizione base, questa è la loro priorità.
Pensa anche alla Cina, un Paese dalla cultura del movimento millenaria che vanta discipline come le arti marziali e il Tai Chi, ora ballano solo! Mentre noi ci stiamo avvicinando alle loro tradizioni, loro se ne stanno allontanando perché sono incuriositi dai costumi occidentali. Tant'è che il Governo ha reso il Tai Chi obbligatorio nelle scuole!
Ci stiamo reciprocamente avvicinando alla cultura dell'altro, affascinati dagli aspetti peculiari: spesso vado in Tahilandia a fare Hot Yoga e l'insegnante è tedesco!
Per quanto riguarda l'approccio del singolo, noi abbiamo sempre in mente i nostri canoni estetici, anche quando facciamo sport, cosa che non ritrovi quando guardi un indiano fare Yoga.

Aldo: Ci spieghi le caratteristiche del Pilates e in cosa si differenzia dal Power Yoga?

Alessandra: Il Power Yoga, così come lo Yoga, si basa sulle Asana, che sono la parte fisica di queste discipline. Nello Yoga queste posizioni sono statiche e vanno tenute a lungo, dai 15 ai 30 respiri, e non c'è il Vinyasa; il Power Yoga ha sì le Asana, ma si basa su dei flow ed è quindi una disciplina molto intensa e dinamica.
Il Vinyasa è il movimento legato al respiro ed è il principio su cui si basa il Power Yoga; ad ogni respiro corrisponde un movimento e questo già avvicina all'introspezione. Penso che sia quest'unione di dinamicità e intimità ad aver conquistato noi occidentali.
Tra l'altro, una cosa che non tutti sanno è che lo Yoga si divide in tantissime discipline, non ce n'è uno solo!
Il Pilates invece è sviluppato su 108 figure, tutte da svolgere a terra; Joseph Pilates, il suo inventore, riteneva che quando la fascia adomminale-lombare è forte, tutto il corpo è allineato e in salute e dunque si concentra principalmente su questa fascia, il cosidetto Core o Power House. Alle figure poi si aggiungono quattro attrezzi: palle piccole, palle grandi, tubi e ring.

Aldo: A Sport Town crediamo che l'allenamento debba essere per tutti, principianti e persone più esperte. Proprio per questo motivo le lezioni che proponiamo sono sempre “orizzontali” cioè non hanno una progressione di difficoltà nell’arco della stagione e quindi permettono a chiunque di inserirsi nel gruppo in qualsiasi momento dell’anno. Le lezioni di Power Yoga lo permettono?

Alessandra: Ci si riesce ad inserire anche a corso iniziato, ma bisogna essere umili. La routine che propongo è pressappoco sempre uguale, la progressione è data dal miglioramento di ognuno.
È una routine abbastanza intensa e quando ho dei nuovi allievi ricordo sempre loro che possono prendersi il proprio tempo, ascoltando il proprio corpo e facendo delle posizioni semplificate qualora quella originale fosse troppo avanzata. Parlo di umiltà perché bisogna capire i nostri limiti e rispettarli.

Aldo: Oltre che una grande atleta e, come detto prima, una delle più grandi specialiste italiane di Power Yoga, tu sei anche una Personal Trainer. Che tipo di allenamento proponi durante le tue lezioni individuali?

Alessandra: Visto che mi sto specializzando in questo campo, sto gradualmente lasciando da parte tutto ciò che riguarda prettamente la tonificazione. E poi spesso svolgo il mio lavoro a casa dei clienti, quindi propongo delle lezioni di Yoga o Pilates, che sono perfette per il contesto casalingo perché hanno esigenze di spazio ridotte.
E poi mi sto specializzando sugli anziani: una decina dei miei clienti sono ultra ottantenni e mi piace da matti lavorare con loro! Ovviamente il programma è calibrato sulle esigenze, che nel caso dei senior è recuperare o mantenere la mobilità.

Aldo: Un'ultima domanda... mi ricordo di averti incontrata qualche anno fa in cima allo Chaberton scalza! Fai sempre le gite in questo modo?

Alessandra: In realtà quella volta mi ero rotta da poco il tendine d'achille! Non riuscivo a mettere alcun tipo di calzatura, ma non volevo star ferma e quindi è stata una scelta obbligata. Allo stesso modo ho fatto anche le Dolomiti, lì però ero già migliorata, quindi una scarpa sì e una no!
Mi sono rotta il tendine riavvicinandomi alle gare di salto in lungo e salto in alto senza la dovuta preparazione, ma devo dire che sono grata a questa esperienza perché mi ha permesso di dare una svolta alla mia vita approcciandomi ad altre discipline, di conoscere un altro mondo meno agonistico e soprattutto di comprendere serenamente che non sono un supereroe!

Ci vediamo a Sport Town!

Alessandra e Aldo.

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