Pubblicato  5 anni fa
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Davide Bubbico, Personal trainer e motivatore

Aldo Mazzucco, Personal e Group Trainer con oltre trent'anni di esperienza e imprenditore sportivo, ci aiuta a conoscere meglio gli Istruttori di Sport Town.
Chi già frequenta Sport Town lo sa, per noi il più grande valore è quello umano; sono i nostri trainers, con la loro preparazione e la loro capacità di comunicare con le persone per capire le loro necessità, a rendere il nostro Club unico nel suo genere. Per illustrare meglio la nostra filosofia, abbiamo deciso di lasciar parlare direttamente chi ogni giorno è in sala a mettere la propria passione a servizio di chi desidera stare meglio attraverso il movimento.

Oggi diamo voce a Davide Bubbico, uno dei più conosciuti ed apprezzati Personal Trainer a Torino, per conoscerlo meglio.

Aldo: Ciao Davide. Parlaci di te cominciando dal tuo percorso formativo.

Davide: Sono sempre stato uno sportivo sin da quando ero bambino e ogni sport che ho praticato mi ha lasciato qualcosa: dal karate, ad esempio, ho appreso la disciplina, la pallavolo mi ha insegnato lo spirito di squadra e attività come mountain bike, trekking e arrampicata mi hanno permesso di allenare la resistenza, fisica a non.
È da quando ho iniziato a studiare Scienze Motorie che ho intrapreso il mio percorso in sala pesi; studiando e sperimentando, poco a poco ho iniziato a capire cosa mi piaceva fare, cosa facesse più per me, e ho orientato la mia formazione di conseguenza.
Oggi il mio focus è la ricomposizione corporea, che mi piace definire un dimagrimento intelligente. In sostanza la ricomposizione corporea permette di perdere massa grassa senza intaccare la massa magra, che è quella che tiene il metabolismo attivo e dà al corpo un aspetto sano. È un approccio al dimagrimento strutturato che porta benefici sia nelle prestazioni sportive che a livello di estetica.

Aldo: Tu sei uno dei più conosciuti e apprezzati Personal Trainers torinesi. Da quanto tempo hai deciso di dedicarti agli allenamenti individuali?

Davide: È da più di dieci anni che mi dedico esclusivamente alla mia attività di Personal Trainer, questo perché sono enormemente affascinato dalle persone e da tutte le diverse motivazioni che possono spingere qualcuno a voler migliorare il proprio stato fisico.
Quanto appena detto è ciò su cui si basa il mio approccio: comprendere il perché una persona abbia un determinato obiettivo è il modo migliore per leggera, per capirla e dunque per guidarla al raggiungimento del suo proposito. Capire le motivazioni stabilisce l'inizio del percorso.
E poi per me è davvero gratificante fare un'attività di training uno a uno perché posso “leggere la persona” seguire passo passo i processi e i progressi di ognuno dei miei clienti. Posso lavorare anche quindici ore al giorno e non essere stanco perché do energie, ma vengo ricaricato dalle energie che le persone danno a me.

Aldo: Come hai visto cambiare l’approccio delle persone alle lezioni individuali? Anni fa il Personal Trainer era un privilegio per pochi mentre oggi tutti possono avere un allenatore personale. Cosa ne pensi?

Davide: In sostanza credo che le ragioni della crescita del fenomeno PT riguardino sia l'ambiente esterno che il modo in cui ognuno percepisce la propria individualità.
Osservando la società in cui viviamo, così caratterizzata dal progresso tecnologico e dal diktat della velocità, è naturale che le persone abbiano un tale carico di stress che scaricare diventa una necessità: quando la stanchezza mentale supera quella fisica si crea un malessere interiore, risolvibile equilibrando con un po' di sana stanchezza fisica.
Ma non è solo questo, penso che col tempo sia cambiato l'ordine delle priorità e le persone abbiano iniziato a ritagliarsi più tempo per prendersi cura di sé esteticamente e non.
E poi c'è anche la questione economica: oggi un Personal Trainer è alla portata di tutti, contando anche che si può vedere sia ad ogni workout sia una tantum. Io ho diversi clienti a cui lascio la scheda, loro si allenano da soli e poi ci incontriamo ogni 15-30 giorni per un check.
Un'altra cosa che noto è quanto oggi rispetto al passato le persone siano più informate in materia: hanno accesso a tantissimo materiale sull'argomento e sanno muoversi meglio nel mondo dell'attività fisica, questo a molti trainers spaventa mentre io lo trovo estremamente positivo perché quanto più si conosce, tanto più si cerca la qualità. E per chi lo fa col cuore come me, la qualità è sempre al primo posto.

Aldo: Ti vediamo spesso allenare atleti che si stanno preparando per delle gare. I tuoi clienti hanno solo queste finalità oppure segui anche persone con altre esigenze?

Davide: Assolutamente no, anzi la maggior parte dei miei clienti non sono atleti professionisti, ma persone che vogliono star meglio nel proprio corpo.
Come dicevo prima, dopo un percorso di fitness generico mi sono specializzato sulla ricomposizione corporea, che è molto adatta alle persone che vogliono dimagrire in salute e senza perdere tonicità.

Aldo: Noi a Sport Town crediamo che l’attività motoria possa essere rivolta a tutti: giovani e meno giovani, persone attive o sedentarie attivi e sedentari, in forma o sovrappeso. Condividi questa filosofia?

Davide: Certamente condivido e sposo a pieno la filosofia di Sport Town di ricerca del benessere e dell'equilibrio: per me non conta che i miei clienti diventino i più forti, i più resistenti o i più veloci, ciò che è importante è avvicinarsi il più possibile al centro del triangolo delle capacità condizionali. Essere armonici è la cosa che serve di più nella vita.
Sport Town promuove il movimento come mezzo per coltivare il benessere e per me l'attività fisica è una chiave di lettura verso se stessi, al pari dell'arte e della musica; il mio approccio e il vostro si uniscono alla perfezione!
Uno dei metodi che uso, per favorire i miei clienti nel ritrovare un contatto con se stessi, è affrontare l'allenamento scalzi, un modo per far recuperare al piede il contatto primario col suolo e con l'ambiente. Noi abbiamo perso questo tipo di sensibilità, ma l'equilibrio nell'appoggio del piede è fondamentale per allineare la postura di tutto il corpo.
Per me il benessere è sentire e vivere il proprio corpo e in questo il movimento è imprescindibile: persino le piante si muovo perché cercano il sole.

Aldo: Tu con quali metodologie alleni te stesso?

Davide: Avendo fatto tanti tipi di sport, quando mi alleno posso combinare tutte le conoscenze che ho acquisito per impostare il workout in base alle mie esigenze del momento.
Per me la sala pesi è un grande parco giochi in cui posso divertirmi e sperimentare. Qualsiasi cosa succeda durante la giornata, so che ho quel luogo sicuro dove posso ritrovarmi.

Aldo: Recentemente a Sport Town in occasione in una serie di Special Workout hai deciso, in deroga alle tue abitudini, di tenere delle lezioni collettive. Parlaci di questa esperienza.

Davide: Si, ho collaborato con Moa durante una lezione di Core&Powerlifting. Lavorare con Moa è stato davvero bello, siamo due persone con alle spalle percorsi differenti, ma abbiamo una visione condivisa.
Concentrandomi solo sull'allenamento individuale credevo che le lezioni collettive non avessero specificità e progressione, ma devo dire che mi sono ricreduto: alla fine di quella lezione tutti i partecipanti erano migliorati e sapevano, ad esempio, fare gli squat correttamente. Questo è stato possibile anche grazie alla presenza di due trainers in contemporanea che ha permesso di monitorare meglio tutti i partecipanti. Una sinergia davvero piacevole!
Questa lezione è stata un interessante scambio con un collega e mi ha fatto scoprire quanto possano essere divertenti le lezioni collettive: sono innovative perché non sono frontali, ma lasciano spazio all'interazione.

Aldo: Tua figlia Dea quanti anni ha? Che educazione sportiva le stai dando e quale pensi sia l’approccio migliore all’attività motoria per una bambina? È quello che mi sto chiedendo anch’io!

Davide: Io penso che ognuno debba trovare il proprio canale espressivo, quindi sto incoraggiando mia figlia a sperimentare più attività, il tutto però senza mai forzarla. Credo fermamente che i bambini si debbano sentire liberi di sperimentare il più possibile senza sentirsi in qualche modo forzati dei genitori: il mio ruolo di un genitore è quello di incoraggiare mia figlia nel fare ciò che le piace. In questo momento lei sta frequentando un corso di danza hip-hop.

Aldo: Anni fa ci siamo conosciuti a Sport Town dove facevi il Personal Trainer. Successivamente hai fatto un’esperienza di tipo diverso che ti ha portato via per alcuni anni, ma non ci siamo mai persi di vista. Da settembre sei tornato ad allenare i tuoi clienti qui da noi e ne siamo felici. Vogliamo chiederti cosa ti piace di più di Sport Town e ci farebbe piacere sapere se, dopo qualche anno di assenza, l’hai trovata cambiata.

Davide: Ciò che mi piace e mi stimola in Sport Town è la voglia di cambiamento ed evoluzione che percepisco in tutto lo staff e soprattutto il fatto che apra le sue porte a tutti: dall'atleta professionista all'anziano che vuole riacquisire mobilità, a mamme e lavoratori che cercano un momento per se stessi.
Questo si ricollega alla seconda domanda, perché credo che ciò che permette a Sport Town di evolversi sia proprio una mentalità aperta, sempre disponibile al confronto sia con noi Trainers che con i clienti; qui non manca mai la possibilità di esprimersi e di imparare, ed è quest'attenzione alla componente umana che lo distingue dagli altri fitness club.
Io stesso, pur mettendo le mie conoscenze a servizio dei clienti che alleno, imparo nuove cose ogni giorno.

Aldo: Tu sei un grande motivatore, hai aiutato e aiuti quotidianamente molte persone a stare meglio attraverso il movimento. Cosa vorresti dire alle persone che fanno poca attività fisica per stimolarli a vincere la pigrizia e cominciare ad allenarsi?

Davide: Sinceramente non mi sento in diritto di dire alle persone cosa fare e cosa non fare, ma posso consigliare loro di provare a fare una qualsiasi attività per qualche settimana, solo in questo modo potranno capire quanto il movimento aiuti a stare meglio. Per me l'atleta non è necessariamente colui che raggiunge alte prestazioni sportive: ritengo atleta ogni persona che abbia voglia di mettersi in gioco e migliorare se stessa.
Capisco che inizialmente possa sembrare difficile cambiare il proprio stile di vita, ma approcciarsi con una mentalità leggera aiuta molto. Ogni percorso inizia con un passo e penso che tutto stia nel buttarsi e farlo, avere la mente aperta e sperimentare: cercando di vivere questo percorso come un divertimento, e non come una fatica, tutto cambia per il meglio.

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